Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quando amore mettiamo nel dare.
Questo famoso pensiero di Madre Teresa di Calcutta fa molto riflettere, se pensiamo al particolare momento storico in cui viviamo, caratterizzato, nella maggior parte dei casi, dalla necessità spasmodica di “fare”.
Fare “esperienze”, accumulare presenze in luoghi (reali o virtuali) ed eventi “che contano”, possedere l’ultimo oggetto di culto, vedere l’ultima serie televisiva di cui tutti parlano, partecipare al concerto della popstar del momento che fino al giorno prima non si conosceva neanche molto bene… addirittura condividere la propria opinione sull’ultimo fatto di cronaca sulla bocca di tutti.
Ciò che sembra fondamentale di questi tempi è essere sempre “sul pezzo”, “partecipare”, collezionare status-symbol usa e getta, fornendone le prove online perché una vocina dentro dice che se non lo pubblichi, allora è come se non lo avessi fatto.
Mettere in bella vista i propri trofei sui profili social per sentirsi accettati, amati, ammirati, invidiati. Per sentirsi vivi.
Per il bisogno di essere felici.
Viviamo tempi in cui l’obbligo di essere felici provoca invece molto spesso infelicità e insoddisfazione.
A tal proposito sono molto significative le parole del matematico e filosofo Nassim Nicholas Taleb, tratte dal suo libro “Il cigno nero”:
Crediamo ancora che il mondo sia pieno di cigni bianchi, che sia sufficiente sforzarsi per ottenere ciò che si desidera, che le promesse ricevute da bambini, un giorno si avvereranno.
Soddisfare un bisogno indotto dall’esterno, tuttavia non è sempre qualcosa di “sbagliato”, se vissuto con consapevolezza e leggerezza; può essere divertente, appagante, può regalare momenti piacevoli, di distrazione, ma resta pur sempre qualcosa di sterile, di impermanente, non aggiunge nulla e, anzi, in alcuni casi, toglie.
Se si è profondi e legati a valori concreti, a lungo andare ci si sente esausti.
Ciò che dà vero significato al fare, anche in questo mondo che ci porta ad essere sempre di fretta, è l’essere.
L’essere, il vivere tutto non solo con la mente, ma in contatto con la nostra Essenza, con il nostro cuore, con ogni cellula pulsante del nostro corpo, incarnando la nostra Anima, ci porta a vivere emozioni superiori, esperienze vere da gustare, assaporare, da portare con noi, godendo appieno del tempo presente, momento per momento.
Esperienze forse non sempre da condividere con il mondo intero, ma sicuramente la condivisione può essere un dono, il nostro contributo, uno spunto, un’ispirazione, uno scambio con tutti coloro con cui siamo in risonanza.
L’essere ci parla di chi siamo e dei nostri ritmi, ci fa scoprire la nostra personale e vera felicità.
Il termine greco per indicare la felicità è Eudaimonia, il nostro Fuoco Sacro che dovremmo alimentare entrando in contatto con il nostro daimon, il genio interiore, l’archetipo che rappresenta le nostre passioni e i nostri talenti, ciò che definisce la nostra Essenza.
Eudaimonia significa fortuna, ricchezza o felicità, fonte di motivazione per la nostra vita.
La Natura, nell’atto dell’essere fa, moltissimo, si dona, ci dona tesori infiniti e preziosissimi.
Un albero e un fiore, ad esempio, sebbene all’apparenza siano immobili, fanno: ombra, frutti, profumo, bellezza, casa e riparo per gli uccellini, cibo per le api.
Gli elementi naturali non hanno bisogno di fare. Fanno semplicemente essendo. Eseguono il proprio compito, seguono la propria missione. Ci nutrono, ci curano, ci trasformano, ci elevano, singolarmente o in sinergia tra di loro.
Il Fuoco ci dà calore, vitalità, energia, l’Aria ci dà respiro, ossigeno, l’Acqua ci idrata, ci mantiene in salute e bellezza, la Terra ci dona nutrimento e rafforza le nostre radici, ci dona struttura e stabilità.
La Natura è generosa, amorevole, non rincorre la vita, non si sente “altro” o separata da essa, non ha paura di perdere qualcosa, sa anche riposare, attendere, e si gode ogni attimo nel rispetto del ciclo dell’esistenza, è abbondanza, ogni sua manifestazione avviene sempre al posto giusto e nel momento giusto.
Affidandoci all’intelligenza di ogni elemento naturale e cosmico, immaginiamo che ogni momento di cura di sé diventi occasione di riconnessione e fusione con Madre Natura, un salto quantico, un abbraccio che ci nutre, uno Spazio Sacro nel quale l’energia si muove e accade moltissimo, anche se non tutto è visibile a occhio nudo e non sempre ne cogliamo ogni minima sfumatura.
È questo lo spirito con cui abbiamo immaginato, progettato e realizzato le nostre maschere viso in tessuto e il patch occhi, e che, prima ancora, ci ha dato l’ispirazione per creare tutta la linea Beauty Cosmic Kit, i Matitoni-ombretto, il kajal e il sapone scrub corpo solido.
Come disse Coco Chanel: la bellezza inizia nel momento in cui decidi di essere te stesso.
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